Il mio primo corso da Otto in cucina di Elena Cataldi

 

La prima volta che sono andata a far un corso da Ottoincucina, circa 5/6 anni fa, il piano di lavoro era un tavolone in legno su cui erano stati appoggiati 8 taglieri, 8 coltelli, 8 grembiuli e 8 piccole dispense cartacee stampate alla “bene-meglio” Mi ha accolta Simona, la padrona di casa (nel vero senso della parola: quella è casa sua!) con un improbabile ciuffo fucsia e un atteggiamento un po’ schivo “…tipico di coloro che aprono le porte della propria cucina fighissima a degli sconosciuti” ho pensato. Era la cucina dei miei sogni, anzi…era la cucina dei sogni di tutti coloro a cui piace passare del tempo a stegamare… c’erano un sacco di gadget (fucsia!) di attrezzi, un sacco di spazio per muoversi e per stare in compagnia, c’era il sentore di “casa” . Occhi a forma di cuore.

Ci sono ritornata più volte nel corso degli anni, partecipando a svariati corsi di cucina tutti tenuti da Chef del mestiere, pasticceri di professione, tutti buoni maestri. Quel tavolone di legno (bellissimo tra l’altro!) era stato “revisionato” : il marito di Simona (nonché fotografo ufficiale dei corsi) ha progettato e realizzato delle lastre in alluminio da apporre sul tavolo, era comparso un abbattitore, un piano di cottura ad induzione e tanti altri piccoli-grandi attrezzi e gadget (rigorosamente fucsia!) Il grembiule che ci veniva consegnato era diventato di colore nero con il brand di Ottoincucina stampato, la dispensa con le ricette del corso aveva cambiato aspetto e Simona…beh, lei…lei una vera padrona di casa (…con lei basta lavarsi le mani e stare attenti con le uova!) sorridente ed accogliente, simpatica e professionale! In pochissimo tempo erano cambiate un sacco di cose, erano esponenzialmente aumentati il numero di corsi proposti, il numero degli chef con cui collaborare, il numero degli iscritti, l’aspetto del loro sito internet…ma 2 cose non erano cambiate: i miei occhi a forma di cuore (ovviamente, fucsia!) e quel sentore di “casa”.

Inizio 2017 partecipo al corso di 6 lezioni di Cucina Base, trascorro quelle che sono state tra le serate più belle della mia vita nell’ambito del Food, cucinavamo, ridevamo…condividevamo la nostra passione in un ambiente di casa, sentendosi a casa. Simona era sempre più elettrizzata, in pentola bolliva qualcosa (…e non solo il ragù) c’era una novità, una novità importante. Il 7 Febbraio 2017 spunta su Instagram una foto con un mazzo di chiavi “Due mani che stringono un sogno! Ecco le chiavi del nostro locale!! Gioia e paura insieme…non possiamo fermare la passione!!!”

Ci sono andata poco tempo fa nella nuova sede, una vecchia officina degli anni 60. Ero emozionata e incuriosita , stupita e felice per loro, per lei, Simona, che in pochi anni ha trasformato la sua passione in una realtà tangibile, affidabile, seria e professionale . In pochi anni da quel tavolone in legno sono “sorte” due cucine, piani di cottura ad induzione, forni professionali, abbattitori, spogliatoio, zona relax e zona accoglienza…e c’è persino un giardino attrezzato con tanti tavolini colorati e un orto didattico pieno di piante aromatiche e un maestoso ulivo! Ci sono pareti fucsia ed orologi alle pareti (realizzati dal marito Alfredo!) con i tortellini, una zona accoglienza/degustazione all’ingresso e un’altra area dedicata alle serate a tema e show-cooking. Insomma…c’è tutto quello che ci deve essere in una Scuola di Cucina…e qualcosa di più…il sentore di “casa”

Solo oggi comprendo quell’atteggiamento apparentemente schivo di Simona …perché oltre alle porte di casa sua, ci stava aprendo le porte del suo sogno. E io, con lei, occhi a forma di cuore , ovviamente fucsia.

Elena Cataldi ovvero lelenina in cucina

Ringraziamo di cuore (ovviamente fucsia) Elena per il bellissimo racconto, ha descritto il nostro percorso cogliendo anche i nostri sentimenti. Sapere che i nostri corsisti ci sono così vicino ci da la carica per fare sempre del nostro meglio.

Simona e il ciuffo fucsia :)